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Attività antiriciclaggio della UIF: Audizione di Clemente al Senato

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Il 18 settembre 2018, l’attività dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia è stata presentata dal Dottor Claudio Clemente, direttore della UIF, in una audizione al Senato.

 

La UIF ha avuto modo di riferire direttamente al Parlamento sulla propria evoluzione, sui risultati ottenuti e sulle strategie in atto per garantire presidi sempre più efficaci contro il rischio di coinvolgimento di intermediari e altri operatori economici in attività di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

 

LE SOS

I soggetti obbligati negli anni hanno risposto positivamente all’impegno della UIF attraverso un trend di eccezionale crescita del flusso di SOS, passate dalle 12.500 del 2007 alle 94.000 nel 2017.

Sebbene” sottolinea Clemente, “la numerosità delle segnalazioni non rappresenti un valore in sé – anzi, la sfida per la UIF è ottenere dai destinatari degli obblighi una maggior selettività senza che si perdano informazioni utili – questi dati testimoniano il cambiamento profondo nell’atteggiamento complessivo dei soggetti coinvolti nelle attività di prevenzione.”

 

È rilevante la percentuale di segnalazioni riferite a sospetti illeciti fiscali che rappresentano il 24% del totale nel 2017; va tenuto presente che spesso le violazioni fiscali sono strumentali alla reimmissione nel sistema finanziario di fondi provenienti da reati diversi da quelli tributari, molti di questi casi quindi vengono riclassificati in sede investigativa come reati più gravi e articolati.

Per intercettare tali fenomeni, è dunque auspicabile una sempre maggiore partecipazione dei professionisti che possiedono competenze specifiche e hanno una visuale privilegiata.

 

La crescente minaccia terroristica ha portato ad un aumento progressivo delle SOS in tema di finanziamento del terrorismo che sono state 981 nel 2017, con un incremento di quasi il 60% rispetto al 2016.

La recente crisi dell’organizzazione dello Stato islamico ha accentuato le attività di sostegno logistico, reclutamento e diffusione di propaganda in funzione di forme di “terrorismo individuale” contro obiettivi occidentali. Queste nuove caratteristiche del fenomeno hanno determinato flussi finanziari molto più parcellizzati e quindi più difficili da rintracciare. La Comunicazione della UIF di fine 2017 avente questo oggetto ha contribuito alla crescita sia del numero delle segnalazioni relative al finanziamento del terrorismo (659 nel I semestre 2018) sia della qualità delle informazioni in esse contenute.

 

LE VERIFICHE ISPETTIVE

Le recenti verifiche ispettive sono state orientate a cogliere profili di rischio nuovi nei settori maggiormente esposti e in quelli meno consapevoli; talvolta le ispezioni sono state condotte insieme ad altre autorità di controllo, per sfruttare competenze multidisciplinari e affrontare contesti diversificati con maggiore flessibilità.

 

GLI STUDI SU FENOMENI SPECIFICI

La UIF ha realizzato una mappatura delle anomalie nei flussi finanziari con l’estero, modello applicabile sia ai movimenti in entrata che a quelli in uscita. I test statistici indicano che le anomalie nei flussi in uscita sono maggiori nelle province dove sono più intensi gli scambi di beni e servizi illegali mentre quelle nei flussi in entrata si concentrano nei territori più controllati dalla criminalità organizzata. Un ampliamento delle analisi condotte sulle anomalie nell’uso del contante ha consentito l’elaborazione di indicatori di rischio più dettagliati a livello territoriale.

Di grande utilità, ai fini di analisi, sono le basi dati della Banca d’Italia, tra cui la Centrale dei rischi e la Matrice dei conti.

 

LE SEGNALAZIONI SARA

Gli studi della UIF sono tipicamente basati sulle Segnalazioni antiriciclaggio aggregate (SARA): nel 2017 sono stati ricevuti circa 100 milioni di record aggregati contenenti oltre 300 milioni di singole operazioni, per un ammontare complessivo di quasi 30.000 miliardi di euro.

 

PROSPETTIVE E STRATEGIE

Nuove sfide sono rappresentate dallo sviluppo degli operatori e degli strumenti, la cui portata non è ancora del tutto chiara, ma che devono essere affrontate con approcci innovativi.

 

Strategica è l’esigenza di adeguamento dei presidi riguardanti lo sviluppo del Fintech. Clemente afferma che “La rarefazione delle relazioni personali, le possibilità di preservare l’anonimato e la perdita di riferimenti geografici rendono questi mercati attrattivi per il riciclaggio anche di proventi di reati tradizionali o per farvi inabissare fondi destinati a utilizzi illeciti, come il finanziamento del terrorismo e la corruzione”.

 

Il principale punto di attacco al riciclaggio è sempre stato il sistema bancario ma le nuove categorie di operatori che stanno emergendo cambiano la prospettiva; infatti sono sempre più coinvolti soggetti economici attivi nel commercio, nelle telecomunicazioni o in altri comparti e che hanno, di conseguenza, una minore sensibilità ai rischi del riciclaggio.

 

Da un punto di vista normativo, l’attenzione all’innovazione ha trovato espressione nella disciplina degli operatori in valute virtuali introdotta dal d.lgs. 90/2017, con obblighi a carico dei soli exchangers e destinata a essere modificata con il recepimento della quinta direttiva, che include anche i gestori di portafogli digitali.

 

La UIF ha anche avviato un progetto per la classificazione automatica delle SOS utilizzando tecniche di intelligenza artificiale. Il progetto sta registrando risultati preliminari molto incoraggianti che se confermati in ambiente reale consentiranno di ridurre notevolmente i tempi dei lavori propedeutici al trattamento delle segnalazioni.

 

Per leggere o scaricare l’audizione al Senato del Dottor Claudio Clemente sull’attività della UIF cliccare sul download di seguito: