UIF: Sviluppi Antiriciclaggio nell’Unione Europea e impatto della “Brexit”
La UIF ha pubblicato la sua seconda newsletter dell’anno 2021, dedicata agli Sviluppi antiriciclaggio nell’Unione Europea e impatto della “Brexit”.
Viene trattato il tema del Meccanismo europeo per le FIU.
La “Posizione Comune”, promossa dall’Italia e definita lo scorso dicembre, dovrebbe affiancare le FIU nazionali favorendo l’omogeneità e l’efficacia dei metodi e degli strumenti, fornire impulso alla collaborazione tra le FIU nelle sue varie forme, promuovere “analisi congiunte” su casi di rilievo cross-border.
Con riferimento alla “Brexit”, la UIF precisa che, il 31 dicembre 2020, il Regno Unito è diventato un “paese terzo” per l’Unione Europea, uscendo dalla sfera di applicazione delle regole europee e che per la definizione dei rapporti tra quest’ultima e il Regno Unito post Brexit è stato sottoscritto il 24 dicembre 2020 un accordo sugli scambi e la cooperazione, il “Trade Agreement” che, però, non contiene specifici riferimenti ai presìdi di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo da mantenere o introdurre a seguito dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
In questo accordo viene indicata la necessità che le parti si scambino informazioni “pertinenti”, ove opportuno, conformemente ai rispettivi quadri legali (Titolo X, art. 128); è inoltre richiamato il dovere, per il Regno Unito, di assicurare la trasparenza della titolarità effettiva di enti e società, con un generale rinvio agli standard del GAFI e alle corrispondenti disposizioni europee (Titolo X, artt. 128 e ss.).
Il Trade Agreement non affronta neanche il tema della collaborazione fra le FIU inglese e quelle dell’Unione Europea. Ad esempio, attualmente non vi è più l’obbligo reciproco di inoltrare le segnalazioni di operazioni sospette che presentino caratteristiche cross-border, o l’obbligo di recepire la Direttiva (UE) n. 2019/1153 sulla collaborazione domestica e internazionale tra le FIU e gli organi investigativi.
Il sistema antiriciclaggio del Regno Unito potrebbe subire un processo di graduale divaricazione da quello dell’Unione. A tal riguardo, la UIF sottolinea l’importanza di evitare di ingenerare forme di competizione “al ribasso” e conseguenti arbitraggi, in un contesto che resta di forte integrazione delle economie. Sotto questo profilo occorre anche evitare incertezze e discontinuità nell’operatività e nella collaborazione tra le FIU.
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Newsletter UIF - Febbraio 2021