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Comunicazione della UIF – Prevenzione di fenomeni di criminalità finanziaria connessi con l’emergenza da COVID-19

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Con questa Comunicazione l’Unità di Informazione Finanziaria fornisce elementi integrativi alla Comunicazione resa il 16 aprile 2020 con la quale aveva richiamato l’attenzione su alcuni fattori di rischio ed elementi sintomatici di possibili operatività illecite, venuti in evidenza nel corso della pandemia, anche grazie al confronto tra istituzioni nazionali e nell’ambito di organismi internazionali.

Il prolungarsi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 incide negativamente sulla liquidità delle imprese e delle famiglie e accentua le tensioni finanziarie e la debolezza del tessuto economico.

Ai destinatari degli obblighi antiriciclaggio, con la precedente Comunicazione, la UIF ha chiesto di calibrare i presidi di prevenzione nel modo più efficace, supportando adeguatamente il dispiegarsi degli interventi di sostegno ma anche intercettando e comunicando tempestivamente eventuali sospetti alla UIF, ai sensi degli artt. 10 e 35 del D.Lgs. 231/2007.

Durante il periodo che intercorre fra le due comunicazioni, la UIF ha proseguito con le attività di osservazione e studio per identificare potenziali nuovi rischi connessi con la gestione della pandemia e favorire l’emersione e la valutazione di possibili sospetti.

Nel presente documento, la UIF conferma la necessità di mantenere l’approccio improntato alla massima collaborazione attiva.

Nell’ambito delle misure previste per contenere gli effetti della pandemia, il riconoscimento di detrazioni fiscali a fronte dell’esecuzione di specifici interventi si accompagna alla possibilità di cedere in maniera generalizzata i relativi crediti di imposta, al fine di agevolarne la monetizzazione.

In relazione a questi crediti vanno considerati i rischi connessi con:

  1. l’eventuale natura fittizia dei crediti stessi;
  2. la presenza di cessionari dei crediti che pagano il prezzo della cessione con capitali di possibile origine illecita;
  3. lo svolgimento di abusiva attività finanziaria da parte di soggetti privi delle prescritte autorizzazioni che effettuano plurime operazioni di acquisto di crediti da un’amplia platea di cedenti.

La UIF ricorda di riferirsi, in particolare, agli Schemi rappresentativi di comportamenti anomali concernenti operatività connesse con illeciti fiscali pubblicati il 10 novembre 2020,

È necessario anche monitorare l’operatività dei richiedenti l’accesso ai contributi a fondo perduto, ai finanziamenti assistiti da garanzia pubblica e, in generale, a tutte le altre agevolazioni disciplinate da provvedimenti legislativi che, seppure non direttamente riguardanti la gestione delle conseguenze economiche del COVID-19, sono comunque accessibili per fronteggiare la crisi indotta dalla pandemia.

In aggiunta a quanto indicato nella Comunicazione dello scorso 16 aprile, vanno considerati i seguenti elementi:

  1. il profilo di chi presenta le istanze di ammissione ai benefici, soprattutto se noti per il coinvolgimento in indagini o per la connessione con contesti criminali;
  2. l’eventuale riluttanza a fornire le informazioni necessarie per la concessione del beneficio richiesto, la comunicazione di dati inattendibili o non coerenti con le finalità e i contenuti della misura attesa;
  3. il riscontro di anomalie nella documentazione presentata, come ad esempio incongruenze, alterazioni o contraffazioni;
  4. la presenza di soggetti che, anche operando in veste di consulenti, sembrano assumere una regia unitaria dell’operatività rilevata o ricorrono ripetutamente nelle varie fasi strumentali all’ottenimento delle misure di sostegno;
  5. l’esistenza di collegamenti con Paesi o aree geografiche a rischio elevato.

Infine, la UIF fornisce un’avvertenza riguardante le attività svolte per via telematica, stante il perdurante incremento dell’utilizzo della rete internet e dell’e-commerce.  Oltre alle transazioni on line rispetto alle quali si pone l’esigenza di contrastare l’incremento del rischio di reati informatici e di attività fraudolente, è necessario considerare le operatività realizzate attraverso i cd. “ATM evoluti”, gli strumenti di pagamento basati su app mobile e, in generale, quelle consentite dai moderni business model degli intermediari sempre più orientati verso la prestazione di servizi senza interazione fisica con il cliente.

Quanto all’incremento di possibili comportamenti illeciti nel settore dei giochi e delle scommesse, soprattutto on line, possono assumere rilievo l’impiego di strumenti di pagamento in via pressoché esclusiva e per importi significativi per operazioni connesse al comparto, specie da parte di nominativi privi di occupazione o l’utilizzo di carte di pagamento intestate a esercenti o a loro familiari o collaboratori ove noti, che potrebbero realizzare forme illegali di interposizione nell’attività di gioco.

Tenendo presente il tradizionale interesse delle organizzazioni criminali per i profitti del settore, particolare attenzione va riservata alle operazioni di cessione e acquisizione degli esercizi commerciali nel comparto, anche a livello locale.

Gli elementi informativi riportati nella Comunicazione hanno natura esemplificativa; tutti i destinatari degli obblighi di comunicazione o segnalazione di operazione sospetta devono valutare con la massima attenzione tutti gli ulteriori comportamenti e le caratteristiche delle operatività sintomatiche di rischi di comportamenti illeciti connessi con l’emergenza epidemiologica da  COVID-19.

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