Nuovo documento in consultazione su vigilanza prudenziale di Banche e SIM
La Banca d’Italia pubblica, per consultazione, alcune modifiche alla normativa di vigilanza prudenziale di Banche e SIM finalizzate a rivedere il regime transitorio della riserva di conservazione del capitale, ai sensi della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e della Comunicazione del 31 marzo 2014.
Con questo documento in consultazione, Banca d’Italia comunica l’intenzione di ricondurre la disciplina transitoria della riserva di conservazione del capitale a quanto previsto, in via ordinaria, dalla direttiva 2013/36/UE, relativa all’accesso all’attività degli enti creditizi e alla vigilanza prudenziale sugli enti creditizi e sulle imprese di investimento (direttiva CRD IV).
Nell’ambito delle riserve di capitale (“capital buffers”), la direttiva CRD IV ha previsto l’obbligo per le banche di detenere, a livello individuale e consolidato, una riserva di conservazione del capitale (capital conservation buffer, CCB) che ha l’obiettivo di preservare i livelli minimi di capitale regolamentare in fasi congiunturali avverse, attraverso l’accantonamento di risorse patrimoniali di elevata qualità in periodi non caratterizzati da tensioni di mercato.
Banca d’Italia, inizialmente e a differenza della maggioranza degli altri Paesi, si era avvalsa della facoltà di ridurre il periodo transitorio del CCB, prevedendo che la riserva di conservazione del capitale si applicasse in misura piena:
- ai gruppi bancari a livello consolidato e alle banche non appartenenti a gruppi bancari , utilizzando un coefficiente pari al 2,5% a partire dal 1° gennaio 2014;
- alle banche appartenenti a gruppi bancari a livello individuale, un coefficiente di riserva di conservazione del capitale pari a: 0,625% per il 2014, il 2015 e il 2016; 1,25% per il 2017; 1,875% per il 2018; 2,5% dal 1° gennaio 2019.
Ora, alla luce dell’evoluzione del quadro istituzionale e normativo, dei processi di supervisione sempre più integrati all’interno dell’area dell’Euro e dell’esigenza di disporre di un corpo normativo omogeneo nei diversi paesi, con questa proposta Banca d’Italia si allineerebbe a quanto previsto per la disciplina transitoria, in via ordinaria, dalla direttiva CRD IV quindi le banche, a livello individuale e consolidato, sarebbero tenute ad applicare un coefficiente di riserva di capitale pari a:
– 1,25% dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2017;
– 1,875% dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2018;
– 2,5% a partire dal 1° gennaio 2019.
Per ragioni di parità di trattamento, le stesse scelte verrebbero effettuate, con riguardo alla Disciplina di vigilanza delle SIM e dei gruppi di SIM, che prevede l’applicazione della normativa della direttiva CRD IV in materia di riserve di capitale alle SIM autorizzate alla negoziazione per conto proprio e alla sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo oppure con assunzione di garanzia (Comunicazione del 31 marzo 2014).
La proposta normativa non viene sottoposta all’analisi di impatto della regolamentazione, non comportando costi addizionali per i destinatari e limitandosi a rendere applicabili le disposizioni contenute nella direttiva CRD IV.
La consultazione si chiuderà il 28 settembre 2016.
Puoi scaricare al link che segue il documento in consultazione sulle modifiche alle disposizioni di vigilanza per banche e SIM- Disciplina della riserva di conservazione del capitale.