Comunicazione della UIF del 16 aprile 2020 – Collaborazione attiva richiesta a tutti i soggetti obbligati per intercettare e comunicare le situazioni sospette dovute a profili comportamentali a rischio rilevati nell’ambito della gestione dell’emergenza sanitaria
LA UIF si rivolge agli intermediari, ai professionisti, agli altri operatori qualificati e alle Pubbliche amministrazioni – in pratica a tutti i soggetti obbligati – e richiede un impegno particolare per calibrare i presidi antiriciclaggio nella maniera più efficace: è necessario sì supportare adeguatamente il dispiegarsi dell’intervento di sostegno ma anche intercettare e comunicare tempestivamente all’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, ai sensi degli artt. 10 e 35 del d.lgs. 231/2007, tutte le situazioni sospette per consentire l’attivazione dei meccanismi di approfondimento e indagine.
Per agevolare la collaborazione attiva la UIF indica alcuni aspetti su cui i soggetti obbligati sono chiamati a prestare attenzione:
- truffe nei settori delle forniture e dei servizi più direttamente collegati al contrasto del COVID-19, oltre a ipotesi corruttive negli affidamenti per l’approvvigionamento delle forniture e dei servizi necessari all’attività di assistenza e ricerca e meccanismi fraudolenti connessi con la raccolta di fondi, anche on line mediante piattaforme di crowdfunding, a favore di fittizie organizzazioni non profit.
- fenomeni criminali quali attività usurarie, rilevazione o infiltrazione criminale in imprese in crisi per finalità di riciclaggio a causa del prolungato periodo di lockdown che determina situazioni di difficoltà finanziaria per le famiglie e le imprese.
- truffe on line con l’impiego di strumenti di pagamento elettronico, molto utilizzati nel periodo di lockdown, mediante il sistema della compravendita di beni inesistenti o contraffatti o a prezzi sproporzionati. Il ricorso a questi strumenti può diventare più frequente anche in altri contesti illegali, ad esempio nello spaccio al dettaglio di sostanze stupefacenti.
Crescono l’esposizione al rischio di reati informatici (fenomeni di phishing, attacchi ransomware, anche collegati a richieste di riscatto in valuta virtuale) o i flussi finanziari connessi con il gioco on line i quali sono destinati ad aumentare in coincidenza della temporanea sospensione dell’attività di gioco su rete fisica.
Per facilitare l’individuazione dei contesti attinenti alle casistiche descritte, la UIF invita a richiamare espressamente nei campi descrittivi della segnalazione sospetta la connessione con l’emergenza COVID-19.
I soggetti destinatari degli obblighi di collaborazione attiva, nell’ambito della propria autonomia organizzativa e con le modalità ritenute più idonee, devono portare la comunicazione della UIF a conoscenza del proprio personale e dei propri collaboratori incaricati della valutazione delle operazioni.
Qui puoi leggere o scaricare la comunicazione della UIF del 16 aprile 2020